50 scuse-motivi-ragioni per cui l’italiano non scende in piazza

 In IL SETACCIO

Chi diavolo sono i gilet gialli?

Ebbene, per chi ancora non lo sapesse, i gilet gialli sono persone, persone stufe, persone normali che fanno lavori normali e che sono scese in piazza per protestare contro Macron.

In realtà la protesta, nata su Facebook, non è partita per dare contro a Macron e basta, ma per contestare l’aumento della benzina e svariate altre cose. Poteva essere una semplice manifestazione, e invece sta diventando una rivoluzione.

Tafferugli, barricate, incendi, blocco del traffico. I francesi ci sanno fare. Stiamo parlando di gente che prese la Bastiglia, gente che tagliò la testa a Maria Antonietta. Macron fa bene a essere preoccupato.

Mica come da noi, dove si scende in piazza tutti in fila per due, per non più di quattro ore, e solo se c’è il sole e un palco con qualche politico famoso che insulta qualche altro politico famoso. Ultimamente si è riusciti a riempire una specie di piazza per il Sì o il No alla Tav, per il No-Vax, per il raduno della Lega e per poco altro. Alcuni studenti scendono in piazza il sabato pomeriggio per protestare non sanno bene neanche loro contro cosa, l’importante è ritrovarsi in compagnia per farsi le canne, e non dite che non è così e che da giovani non facevate così.

Insomma, la domanda è nata spontanea: perché da noi non succede? Perché da noi non ci sono i gilet gialli? Eppure di motivi per scendere in piazza ne avremmo a bizzeffe oppure no?

E tra il serio e il faceto ho stilato questa lista grottesca sul perché l’italiano non scende in piazza davvero, sul serio, per giorni, per mesi.

Perché c’è poco da scherzare. Le cose non sembrano andare bene neanche da noi. Sui social sono sempre tutti bravi a insultare, a “combattere” a infervorarsi ma poi l’unica cosa che accade è che non accade mai nulla.

Siamo certi di volere davvero un cambiamento o in fondo stiamo bene come stiamo?

Ed ecco 50 scuse-motivi-ragioni per cui forse l’italiano non c’ha né voglia né tempo di fare la rivoluzione in stile gilet gialli

50. Devo ancora fare la spesa
49. Stasera non c’è la babysitter
48. Domani mi devo svegliare presto
47. Piove
46. Fa freddo
45. Ma poi dovrei dormire in tenda?
44. E che mangio per cena?
43. Ho il ragù sui fornelli
42. Intanto facciamo un gruppo su WhatsApp
41. Ti chiamo dopo…
40. Non ho la macchina
39. Destra e sinistra sono uguali
38. Ma tanto non serve a niente
37. È colpa di Berlusconi, solo sua. Dovremmo andare a bruciargli la casa. Solo la sua
36. Ma tu ci vai?
35. Troppi italiani in realtà stanno bene, sono proprietari di una o più case e sono grandi risparmiatori
34. Ma che cazzo so’ sti gillett ggialli?
33. Tanto a breve si va a votare
32. Nessuno ci ascolterebbe
31. Devo prendere i bambini a scuola
30. Rischio il licenziamento
29. Ma ci vediamo lì?
28. Domani ho il corso di cucina
27. E quando li faccio i regali di Natale!?
26. Si stava meglio quando si stava peggio
25. Siamo un paese di vecchi
24. Stasera c’è la finale di X Factor
23. A me Di Maio mi rappresenta e confido in lui
22. Ma si possono fare i selfie?
21. Ci sappiamo solo lamentare
20. Tanto qualcuno ci verrà a salvare…
19. Siri, come si fa una barricata…
18. Non c’è il video tutorial per fare la rivoluzione
17. Non sappiamo fare squadra
16. Sono troppo depresso
15. Sono troppo stanco
14. Ma ne varrà la pena?
13. C’è l’open bar?
12. E dopo?
11. Ma alla fine cos’è che dobbiamo cambiare?
10. Siamo sicuri che vinciamo?
9. Sono i giovani a doversi ribellare, ma sono pochi, stanno troppo bene e la verità è che non gli manca niente
8. Se un lavoro ce l’hai te lo tieni stretto, non vai in piazza a protestare
7. Ricordati che devi morire (cit.)
6. Ma è contro gli immigrati?
5. Devo portare fuori il cane
4. E chi dà da mangiare al gatto!?
3. Abbiamo perso la speranza
2. Non stiamo ancora abbastanza male
1. Stasera c’è il derby

 

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