Kasabian: tutta un’altra musica

 In IL SETACCIO

La musica che arriva dall’estero sembra sempre migliore di quella italiana (ci vuole poco), ma le band che giungono dall’Inghilterra hanno davvero un qualcosa in più. Come i Kasabian, che dopo la morte del brit pop sono riusciti a farsi spazio nel mondo della musica indie targata UK.

Il 20 Novembre 2011, presso l’Alcatraz di Milano, la band del bellissimo e super sexy Tom Meighan si è esibita live per presentare il nuovo album intitolato “Velociraptor”. Un disco che non ha deluso le aspettative dei fans e neanche quelle della critica. I Kasabian hanno ancora tanto da dare musicalmente e dal vivo sono stati una vera rivelazione.
L’apertura del concerto è stata assegnata al “singolone” “Days Are Forgotten”, brano dal tiro pazzesco, che però in versione live non è stata in grado di suscitare la stessa carica emanata dalla traccia dell’album. I riff del nostrano Sergio Pizzorno infatti, erano un pochino sotto tono, sia durante “Days Are Forgotten” che in alcuni dei brani successivi.
Ad ogni modo il concerto è partito lo stesso con un’esplosione di grida e di entusiasmo da parte dei presenti all’evento che oltretutto ha registrato il sold out.

Meighan è salito sul palco con jeans e giacca di jeans e con degli occhiali neri calati sul viso che si è tolto soltanto poche volte durante l’esibizione, e con una nuova capigliatura in stile rockabilly.
La scaletta è poi proseguita sulle note della bellissima “Shoot The Runner” “Velociraptor!”, “Underdog”, “Where Did All The Love Go?”. E poi, la travolgente “I.D.”, “I Hear Voices”, “Take Aim” per poi giungere alla più che acclamata “Club Foot”, canzone stupefacente tratta dal loro omonimo disco d’esordio.
La cosa più divertente è stata quella di assistere al concerto circondati da brutti ceffi inglesi che sembravano degli Hooligans ubriachi, ma che cantavano ogni singola parola dei testi dei Kasabian. Alcuni non si reggevano in piedi, altri parlavano in continuazione, ma il tutto ci è sembrato molto caratteristico e per un attimo abbiamo avuto l’illusione di trovarci a sentire la band in un tipico club londinese (anche se loro, in Inghilterra, ormai si esibiscono nei palazzetti dello sport).

Il live è proseguito con “Re-wired”, altro bellissimo brano tratto da Velociraptor, per poi rituffarsi nel passato con la marcia di “Empire”. Dopo alcuni intermezzi durante i quali il trombettista ha suonato una parte dell’inno di Mameli (in onore di Pizzorno e dell’Italia) e il chitarrista si è lasciato andare sulle note della canzone di Pulp Fiction dopo “Fast Fuse”, Tom ha acquisito un tono un po’ più serio per eseguire la ballata “Goodbye Kiss”, per poi riesplodere con grande carica sulla storica canzone “L.S.F. (Lost Souls Forever)”, brano che li ha resi celebri in tutta Europa e non solo. Il bis si è rivelato invece molto “tamarro”. I Kasabian, dopo una brevissima pausa, sono tornati sul palco con la canzone “Switchblade Smiles”, altra traccia presente in Velociraptor, che dal vivo rende decisamente molto di più che su disco e che è stata capace di trasformare l’Alcatraz in una sorta di rave dai tratti comunque “rockeggianti”. Ultimi istanti di delirio durante “Vlad The Impaler” che poi ha lasciato spazio al brano di chiusura “Fire”, dove tutti, ma proprio tutti hanno intonato almeno il ritornello, facendo gasare ancora di più Tom e compagni.
Una scaletta quasi perfetta, una magnifica esibizione che ci ha permesso di capire che Meighan dal vivo ha anche una gran voce (oltre ad essere bello e arrogante come piace a noi). Alla faccia degli Oasis.

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