Proteste romane

 In IL SETACCIO

Alle manifestazioni di Roma e Milano c’erano tanti che conosco e so per certo che non sono fascisti, come non lo sono tutti i miei amici che hanno deciso di non vaccinarsi. C’erano famiglie, madri, ragazzi, gente di tutte le età, persone di destra, di sinistra, moltissime del Movimento 5 Stelle o ex del Movimento (perché ricordiamoci che molti no vax, quelli delle scie chimiche ecc., vengono da lì, e ora semplicemente non hanno più un partito che li rappresenti). Poi sì, c’erano anche quelli di Forza Nuova, che ne approfittano sempre e da sempre quando c’è da fare casino, e che giustamente sono stati condannati, così come c’era gente comune violenta e riottosa che ha tirato fuori il peggio perché la rabbia che ha dentro dopo due anni del genere è incontenibile. Poi c’erano pure quelli di IoApro, un movimento nato l’anno scorso per protestare contro chiusure insensate e troppo lunghe di ristoranti e locali, e che nonostante sia gestito da appartenenti alla destra, si è trovato a essere appoggiato da tantissimi di qualunque colore politico. Perché quando sei disperato e arrabbiato, non stai a guardare se in piazza c’è la destra o la sinistra, scendi in piazza e basta, perché non ne puoi più, perché è un’urgenza.

Nei video si vedono scene raccapriccianti: poliziotti che picchiano duramente ragazzi disarmati, con le mani in alto (non per inneggiare al Duce ma per non essere pestati). Botte, manganellate tostissime a persone già immobilizzate. Ma non sono le forze dell’ordine che dovrebbero intervenire con criterio ed equilibrio? Quando i poliziotti picchiano al G8 di Genova non va bene, se picchiano persone che non si vogliono vaccinare perché per ora non c’è nessun obbligo, allora va bene? Ci rendiamo conto della dissociazione cognitiva? Delle contraddizioni, delle incongruenze? Come dice Cacciari (che qualcuno sta tirando in ballo aspettandosi non so quale mea culpa da parte sua), perché il Governo non mette l’obbligo vaccinale? Io sarei d’accordo, sono vaccinata e sono pure favorevole al green pass (provvisorio, che non deve diventare una scusa per sdoganare una roba simile al credito sociale della Cina, e se non sapete cos’è, andate a informarvi, perché la vera paura riguardo al green pass è proprio questa), ma non riesco a condannare le proteste, frutto della paura e della rabbia di un popolo distrutto emotivamente, psicologicamente ed economicamente.

Nella giornata di sabato, per ore, nessun giornale o tg ha dato conto delle manifestazioni, e se non ci fossero stati attacchi e l’occupazione della CGIL quelle proteste, se fossero rimaste pacifiche, sarebbero state censurate, come sta avvenendo da mesi. Nei video, oltre a poliziotti e giornalisti picchiati, si vedono persone comuni, donne, giovani, uomini di mezza età che gridano “basta”, che vengono rincorse solo perché gridano “libertà”, che sono scioccate per la violenza dei poliziotti, stupite, incredule, perché in realtà vorrebbero solo poter lavorare e poter scegliere, ma non è possibile, e alla gente sembra strano che i poliziotti non capiscano questo, ma devono eseguire gli ordini.

Se si attaccano i no vax dicendo che si muovono in nome di quella che sembra diventata un’ideologia, bisogna essere consapevoli che pure dare del fascista a più di 10.000 persone solo perché lì in mezzo ce n’era qualcuno, è strumentalizzazione. Ma si sa, etichettare fa sentire al sicuro, protetti, permette di non aver più bisogno di farsi una propria opinione.

Più si continuerà a ragionare in questo modo più le persone non si vaccineranno, anzi, sentendosi chiamate fasciste saranno ancora più convinte di avere ragione. La CGIL è stata attaccata da fazioni di destra? Ok, ma alle loro spalle c’erano migliaia di persone ben felici di quell’attacco, e non perché fascisti ma perché molti lavoratori al momento non si sentono tutelati, perché solo in Italia si è scelto di incentivare le vaccinazioni mettendo il green pass quasi pure per andare in bagno in casa propria, ma siamo sicuri che non si sia arrivati a questa totale sfiducia nella scienza anche perché non si è lavorato (e non si lavora da anni) su una buona, chiara ed efficace comunicazione scientifica, ma si è preferito (e si continua) denigrare l’interlocutore? Negli altri Paesi è stato adottato un Green Pass meno restrittivo o è stata messa l’obbligatorietà vaccinale per i dipendenti pubblici e per prendere aerei e treni, come ha fatto il Canada, mentre da noi dal 15 ottobre i lavoratori dipendenti che hanno scelto di non vaccinarsi saranno multati o sarà loro sospeso lo stipendio.

Anche l’odio nei confronti dei giornalisti (e lo dico da giornalista) è perfino lecito, dopo quasi due anni di notizie enfatizzate, di lavaggio del cervello, di Covid a tutte le ore, di censura, di bugie, di propaganda e strumentalizzazione politica, di attacchi durissimi a ogni pensiero critico. La pandemia poteva essere l’occasione perfetta per la stampa, la scienza e le istituzioni, per riprendere credibilità, invece eccoci qua, divisi, in preda a una specie di guerra civile. I no vax e i no green pass non nascono dal nulla, li hanno creati i politici, la tv, i giornali, i virologi che danno dei sorci alla gente, la sfiducia, l’ipocrisia, la falsità, la corruzione, la demagogia.

Questo è lo specchio del nostro paese.

Ma è molto più facile sbrigarsela dando a chi protesta dei “fascisti”, così per la coscienza è tutto a posto. Chi protesta ha sempre le sue ragioni e ha sempre il diritto di farlo, dato che ancora dovremmo essere in una democrazia. Che piaccia o no, quando si manifesta, spesso purtroppo è necessario usare azioni forti per farsi sentire, per non far cadere il proprio grido nel nulla.

La pandemia finirà, sta già finendo, anzi, per molti è già finita, e con il livello di vaccinazioni che abbiamo, basterebbe riaprire tutto e basta, smettendo di contare i contagi e guardando solo ai posti nelle terapie intensive, perché il rischio zero non esiste nella vita, ma il nostro problema è anche politico, lo è sempre stato, e da questo, purtroppo, non usciremo mai.

 

 

 

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