Ólafur Arnalds, intervista

 In IL SETACCIO

Ho intervistato in esclusiva Ólafur Arnalds per Jaymag.it, artista islandese di fama internazionale che suonerà in Italia per tre date (Domenica 1 Aprile, Parma – Auditorium Paganini. Lunedì 2 Aprile, Ravenna – Teatro Rasi. Martedì 3 Aprile, Roma – Brancaleone) in occasione dell’uscita del suo nuovo disco intitolato “Living Room Songs” e della colonna sonora da lui composta appositamente per il film “Another Happy Day” di Sam Levinson. Un’intervista approfondita per conoscere al meglio questo magico compositore adorato anche dai Sigur Ros, per i quali in passato ha aperto numerosi concerti.

Olafur, sono un giornalista, ma anche una tua grande fan, devo dirtelo. La musica che proponi è davvero in grado di mettere l’ascoltatore in pace con il mondo, di farti entrare in contatto con qualcosa di infinito, più grande di noi, anche se non si crede in alcun Dio. Da dove trai ispirazione?

È la vita stessa ad ispirarmi, ma anche i film che guardo e la musica che ascolto hanno questa funzione per me.

E l’Islanda -con i suoi paesaggi lunari- ti è servita come ispirazione?

Penso che il luogo da dove veniamo fa di noi quello che siamo, sempre. Non sono necessariamente i paesaggi ad ispirare, ma la cultura e la musica che si trova intorno a ciascuno di noi.

Perché la musica classica (con tutte le sue contaminazioni), per esprimerti e come nasce questa tua passione?

La musica classica è semplicemente il genere che mi piace di più. Mi sono interessato ad essa attraverso le colonne sonore quando ero un adolescente e mi sono detto che mi sarebbe piaciuto fare proprio questo tipo di musica una volta diventato grande.

Hai mai pensato di usare le parole per la tua musica?

Sì. Ho usato qualche testo in passato ed attualmente sto lavorando molto su delle canzoni proprio con la voce. Ma di solito trovo più interessante lasciare le canzoni completamente aperte per l’interpretazione di chi ascolta, e ciò è maggiormente possibile senza un testo ben preciso.

I tuoi album sono veramente intensi e toccanti, come il tuo ultimo lavoro dal titolo “Living Room Songs”. Come è nato questo disco? Perché hai deciso di registrare una canzone per ogni giorno della settimana nel tuo appartamento?

È il seguito di un’idea precedente, “Found Songs” del 2009, dove avevo scritto una canzone al giorno rilasciandone una per ogni giorno della settimana. Ho voluto ripetere quel progetto perché è stato molto divertente per me, anche se questa volta ho voluto cambiare un po’. Ho pensato che sarebbe stato molto bello aggiungere dell’intimità alla musica, invitando le persone direttamente a casa mia -per così dire- in modo da potermi guardare mentre suonavo e registravo le canzoni attraverso i video.

Cosa è cambiato in te e in che modo pensi sia cambiata la tua musica dal 2007 (da Eulogy for Evolution)?

Mi piace pensare di essere migliorato in quello che faccio. Credo di essere cresciuto e maturato, senza dubbio.

Hai anche registrato la tua prima colonna sonora per il film “Another Happy Day”. Come è nata l’idea per questo progetto? E ‘stato il regista Sam Levinson a mettersi in contatto con te? È stata una cosa emozionante e credi sia diverso comporre musica per un tema specifico?

Sì è stato Sam a contattarmi direttamente. Ha detto che aveva tutti i miei album e che secondo lui la mia musica si sarebbe adattata molto bene per il film. Fare musica per il cinema è sempre stato un mio sogno quindi per me è stato molto divertente. Mi è piaciuto molto avere delle restrizioni creative e scrivere per un tema specifico. È stato davvero stimolante.

Perché molti giovani (e anche molte persone che non hanno mai ascoltato musica classica) hanno iniziato ad amare la tua musica?

Perché la mia musica non è veramente classica, è a metà strada tra musica classica e pop. È per questo che essa è amata da coloro che ascoltano anche altri generi. Penso anche che sia dovuto al fatto che sono qui adesso, faccio musica oggi e non 200 anni fa. Questo è molto rilevante per le persone che vivono come me questi tempi moderni.

Pensi che l’elettronica e il ritorno al classicismo siano il futuro della musica? Dato che il rock non sembra essere in grado di proporre qualcosa di veramente nuovo e interessante..

Sì, credo che ci sia sicuramente questo ritorno, ma purtroppo non posso predire il futuro..ad ogni modo tutto gira..tra vent’anni Nickleback probabilmente suonerà molto retrò e cool.

Cosa stai ascoltando in questo periodo?

Recentemente ho ascoltato molto i “Talk Talk”. Non posso fare a meno di quella band!

Cosa hai in mente per il futuro? Ti piacerebbe sperimentare altre forme d’arte per esprimerti?

Penso che continuerò ad occuparmi di musica anche se mi piace sperimentare con tutti i diversi tipi di musica. Vorrei fare un album elettronico, nonché un pezzo classico più puro, per esempio.

E i tuoi concerti? In che modo proporrai i prossimi live?

Ho intenzione di continuare a sperimentare e a cercare cose che rendano i miei concerti interessanti. Non ho nessuna intenzione di smettere questa ricerca, anzi!

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